Andrea Vascellari dev’essere uno che si accontenta delle piccole cose semplici che la vita gli offre quotidianamente e lo dico sulla base dell’ascolto di questa sua nuova produzione discografica intitolata The Italian Leaving EPcomposta da tre tracce per un totale di quindici minuti scarsi di musica nei quali prevale un clima dove l’aria è sospesa, immobile e sognante, una nebbia dell’anima che cerca di riempire spazi ancora vuoti. Di scarso però c’è solo il minutaggio del minialbum perchè per il resto Lullabier, questo il nome dietro cui si presenta Andrea, confeziona tre canzoni di musicisti a lui affini, traducendone musica e testi che in comune hanno la tematica della partenza prima del viaggio, fisico o mentale non importa, quel che importa è partire, volente o forzatamente: dentro questa piccola valigia sono racchiusi e ben sistemati Low, Gravenhurst e Red House Painters i quali vengono omaggiati rispettivamente con “Il Piano”, “Nebbia intorno alla polena” e “La canzone di Katy”. Quello che ne viene fuori sono piccoli fiocchi di neve che lentamente scendono posandosi su un terreno già coperto da un bianco manto, tre piccoli punti bianchi, essenziali ma non per questo superficiali, attraverso i quali filtra una ventata gelida ma delicata. Un Ep da ascoltare proprio in questi giorni di bianco disagio, guardando fuori dalla finestra mentre lentamente la vita intorno si sghiaccia ricominciando il suo ridiscendere nella routine quotidiana. (Shiver)
Lullabier è lo pseudonimo di Andrea Vascellari, cantautore veneto che nel 2010 aveva dato vita al “The italian alcohol EP”, raccolta di cover a sfondo…alcolico; allora vennero scelti brani di Remora, Pale Horse & Rider e Rivulets, completamente riarrangiati dallo stesso Vascellari. Stavolta il tema è quello della partenza, e i brani scelti sono tratti da band quali Low, Gravenhurst e Red House Painters. Il tema della partenza può essere soggetto alle più svariate interpretazioni; una partenza per un viaggio, una fuga, o semplicemente un lasciare momentaneamente sé stessi, lasciarsi cullare dalle sensazioni e dai pensieri, nient’altro. Ascoltando questo EP viene voglia di infilarsi le prime cose abbandonate sulla sedia, uscire di casa, accendersi una sigaretta (sì, anche se magari non si fuma), e camminare, camminare fino a che se ne ha la forza. E poi magari tornare a casa, lasciarsi cullare dalle melodie tenere offerte da “La canzone di Katy”, e chiudere gli occhi. Non si può sapere che meta avesse Lullabier, né che destinazione volesse consigliare a chi avrebbe avuto al fortuna di ascoltare questi tre brani. Qualsiasi fosse la sua idea, la delicatezza che si avverte premendo “Play” e la semplicità delle melodie rigorosamente acustiche riscaldano l’anima, e preparano ad un viaggio che si prospetta sereno, calmo. “Partire è un po’ morire”, diceva il tale? Sarà anche vero, ma io grazie a Lullabier non avrei alcun dubbio. (LetLoveGrow)
Lullabier is Andrea Vascellari, an Italian musician who provides 3 tracks spreaded out over 15 minutes. He embarks on in melancholic way, singing in Italian, however, slow vibrations and warm harmonies and broad dreams used to ooze out from every chord and slot. Altogether, Vascellari shifts between shoegaze-ish glimpses, dream pop-esque plateaus, lofty singer-songwriter-ism, and of course, compelling slowcore-ish propulsions, which is the most dominating stylistic element he got involved in over there. (RecentMusicHeroes)
Lullabier dont on avait beaucoup aimé le dernier album, a mis un nouvel EP de trois titres, The Italian leaving EP en "name your price" sur Bandcamp. Et c'est plus que recommandé... (Dans Le Mur Du Son)
Lo scorso anno Lullabier ci aveva deliziato con il suo cantautorato soft e al contempo impegnato psicologicamente sfornando "Mai Nulla Di Troppo" e "Verità Rivestite D'Ombra". L'ultimo arrivato è un EP fresco fresco di produzione, costituito da tre semplici brani senza pretese: "Il Piano", "Nebbia Intorno Alla Polena" e "La Canzone Di Katy". Fattore legante della triade è il continuo sentimento di nostalgia che si ripercuote sugli strumenti (classicissimi chitarra, batteria e basso) e rende la voce uno pseudo-lamento piacevole a sentirsi. Andrea Vascellari non è cambiato da tale punto di vista, tuttavia si percepisce una lenta disfatta della perfezione iniziale. (LoudVision)
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