MONO/STEREO
Puzzle (che tratta del tentativo di mettere insieme i pezzi): Ho trovato un vecchio diario pieno di pagine strappate, senza i dettagli delle quali non posso completare il puzzle. C’era una vita intera tranne qualche scena. Le tessere mancanti sono sepolte in un alter ego che qualche volta è la parte di me probabilmente più sincera. C’era una vita intera tranne qualche scena. Dai bagagli chiusi restan fuori alcune cose.
Sedici (in cui si narra un episodio del passato): Quando vivevamo nel presente capivi che non capivo niente. I giardini erano il mondo, i lampioni come lune intorno. In cerca di nidi ospitali scoprivamo panchine accoglienti. Le piante mi sembra che fossero, come gli occhi, tinte di azzurro. Ripasserò: chissà se poi avremo un po’ di tempo per noi. Non pensavo a dover diventare, mi bastava soltanto essere. Spesso non vivevo ma, in disparte, osservavo me stesso vivere. Tu facevi sembrare semplice l’idea di gettare un primo ponte, ma sai che a volte perdo l’attimo: al mio ritorno lo attraverserò. Ripasserò: chissà se poi avremo un po’ di tempo per noi. Un frammento è tutto ciò che avrò, qualcosa a cui pensare, anche se so che sarà il modo ideale per cercare di farmi del male.
Trifoglio (che utilizza un motivo ricorrente nella poesia crepuscolare): Mi chino e raccolgo un verde trifoglio; vicino ha un fratello col petalo in più che non coglierò. Ripenso al giardino di fiori non colti, di vite accennate, di cose mai state, che mi incantano. Sono comodo solo nel sonno, la mente vaga cercando tregua.
Indagine (in cui viene affrontato un tipo particolare di egoismo): Se spossato rincaso, indaghi sul mio viso: sospetti inquietudine nascosta in un sorriso. Vuoi che condivida ogni ombra muta, ma la malinconia è solo mia. Ho aspettato a lungo per fare un altro passo, ho sprecato del tempo su una gamba soltanto. Vuoi che condivida ogni ombra muta, ma la malinconia è solo mia.
Soliloquio (che andrebbe ascoltata prima di “Colloquio” dei Le Masque): Non chiedo la grazia divina del sogno, né la scintilla del genio: una vita tranquilla mi basta, una vita meschina. Per questa mania solitaria m’occorrerebbe un’onesta casa, assai vecchia e modesta, con molta luce e buon’aria, con alberi verdi e da frutti d’intorno, sepolta tra un folto di pergole ombrose; ma molto, ma molto lontana da tutti. Un’assai vecchia dimora, linda, ospitale ed ammodo, un po’ rozza e semplice al modo delle massaie d’allora; e in questo rifugio all’antica, vorrei, nell’oblio secolare, illudermi di riposare da un’immaginaria fatica. Che sonni, che sonni tranquilli da bimbo nella sua cuna, le notti col lume di luna, le notti col canto dei grilli! Vorrei pure scrivere, senza fatica, dei versi: ma sparsi a spizzico, da giudicarsi con una bonaria indulgenza: dei versi bizzarri, rimati secondo la mia prosodia, con molta malinconia e quasi niente grammatica: e il lusso da milionario vorrei per un mese, d’avere a nolo per cameriere un dottore universitario per mettere in bella copia le mie bislacche parole e dirmi dove ci vuole la lettera semplice o doppia. O gioia di essere solo! Non l’ombra d’un conosciuto vicino, toltone il muto dottore che avrei preso a nolo. Non ascolterei che la sola Natura, l’unica amica; non compirei più la fatica di dire una mezza parola. Avrei con me qualche rado libro, assai fuori di mano; andrei per i campi pian piano senza saper dove vado; nella mia testa i pensieri andrebbero com’io li lascio andare, tutti a rifascio, i più pazzi con i più seri: e a sera, sull’imbrunire, un letto fresco e profondo mi smemorerebbe del mondo con la voluttà di dormire. Se un semplice regime uguale bastasse a guarirmi dal tedio! Ma in simile caso il rimedio sarebbe peggiore del male. Non guarirei, ne son certo, da tutte queste torture imaginarie, neppure se andassi in mezzo al deserto; il male, purtroppo, non sta di fuori, ma nel mio interno, ed è un prodotto moderno come l’elettricità: è come un tarlo che roda addentro, senza mai posa, ed era in addietro una posa ormai passata di moda. Oh come darei le parole inutili e l’opere vane dell’uomo, per essere un cane che dorma placido al sole! Per esser la foglia o l’insetto o l’albero o il gufo o il leone, per non aver la ragione, per non aver l’intelletto.
Notturni (in cui si evidenziano i dualismi alla base di una famiglia): Di notte si preoccupa e vede tutto nero, eppure, quando mi sveglia, colora i muri intorno. Di notte è volubile, pensieri come turbini; solo nelle ore dispari vorrebbe un piano stabile. Di notte è un ossimoro: nel suo mondo caotico ha origine il mio ordine che non posso descrivere. Ogni notte sii la mia sorte.
O.O.B.E. (che illustra uno degli insegnamenti del Taijiquan): Quando il letto m’inghiotte, e sono ancora me tutti i pesi di ieri che non so sollevare, provo ad immaginarmi scalzo, ben radicato sopra il prato. Provo ad immaginarmi sparso in piccoli pezzi sul prato.
Specchio (in cui viene fatta una dichiarazione che sottende una proposta): C’è un’altra te, tranquilla e razionale, al di là dello specchio, che ti riflette anche quando sei girata di spalle. Come petali che i ciliegi offrono ai venti, guidati insieme dalle stesse correnti. C’è un altro me, emotivo e solare, al di là dello specchio, che mi riflette anche quando penso di esser solo. Come colombi diretti verso altri rami, volando sopra tutti gli esseri umani. C’è un’altra te e un altro me al di là dello specchio. Siamo il nostro riflesso al di là dello specchio. Avremo sempre una metà al di là dello specchio. Saremo il nostro riflesso al di là dello specchio.
Sipario (che idealmente giunge ad una conclusione): Ho alimentato un incendio ardendo le mie chitarre: dovrei sentirmi al sicuro facendo il mio dovere. Nel buio si dissolverà la poesia. Si dissolverà. Il rogo ha bruciato il tetto, ma almeno vedo le stelle che, come un caldo lenzuolo, si adagiano sulle spalle. Nell’aria si dissolverà la poesia. Si dissolverà.
LOST IN TRANSLATION
Puzzle (che tratta del tentativo di mettere insieme i pezzi): Ho trovato un vecchio diario pieno di pagine strappate, senza i dettagli delle quali non posso completare il puzzle. C’era una vita intera tranne qualche scena. Le tessere mancanti sono sepolte in un alter ego che qualche volta è la parte di me probabilmente più sincera. C’era una vita intera tranne qualche scena. Dai bagagli chiusi restan fuori alcune cose.
Sedici (in cui si narra un episodio del passato): Quando vivevamo nel presente capivi che non capivo niente. I giardini erano il mondo, i lampioni come lune intorno. In cerca di nidi ospitali scoprivamo panchine accoglienti. Le piante mi sembra che fossero, come gli occhi, tinte di azzurro. Ripasserò: chissà se poi avremo un po’ di tempo per noi. Non pensavo a dover diventare, mi bastava soltanto essere. Spesso non vivevo ma, in disparte, osservavo me stesso vivere. Tu facevi sembrare semplice l’idea di gettare un primo ponte, ma sai che a volte perdo l’attimo: al mio ritorno lo attraverserò. Ripasserò: chissà se poi avremo un po’ di tempo per noi. Un frammento è tutto ciò che avrò, qualcosa a cui pensare, anche se so che sarà il modo ideale per cercare di farmi del male.
Trifoglio (che utilizza un motivo ricorrente nella poesia crepuscolare): Mi chino e raccolgo un verde trifoglio; vicino ha un fratello col petalo in più che non coglierò. Ripenso al giardino di fiori non colti, di vite accennate, di cose mai state, che mi incantano. Sono comodo solo nel sonno, la mente vaga cercando tregua.
Indagine (in cui viene affrontato un tipo particolare di egoismo): Se spossato rincaso, indaghi sul mio viso: sospetti inquietudine nascosta in un sorriso. Vuoi che condivida ogni ombra muta, ma la malinconia è solo mia. Ho aspettato a lungo per fare un altro passo, ho sprecato del tempo su una gamba soltanto. Vuoi che condivida ogni ombra muta, ma la malinconia è solo mia.
Soliloquio (che andrebbe ascoltata prima di “Colloquio” dei Le Masque): Non chiedo la grazia divina del sogno, né la scintilla del genio: una vita tranquilla mi basta, una vita meschina. Per questa mania solitaria m’occorrerebbe un’onesta casa, assai vecchia e modesta, con molta luce e buon’aria, con alberi verdi e da frutti d’intorno, sepolta tra un folto di pergole ombrose; ma molto, ma molto lontana da tutti. Un’assai vecchia dimora, linda, ospitale ed ammodo, un po’ rozza e semplice al modo delle massaie d’allora; e in questo rifugio all’antica, vorrei, nell’oblio secolare, illudermi di riposare da un’immaginaria fatica. Che sonni, che sonni tranquilli da bimbo nella sua cuna, le notti col lume di luna, le notti col canto dei grilli! Vorrei pure scrivere, senza fatica, dei versi: ma sparsi a spizzico, da giudicarsi con una bonaria indulgenza: dei versi bizzarri, rimati secondo la mia prosodia, con molta malinconia e quasi niente grammatica: e il lusso da milionario vorrei per un mese, d’avere a nolo per cameriere un dottore universitario per mettere in bella copia le mie bislacche parole e dirmi dove ci vuole la lettera semplice o doppia. O gioia di essere solo! Non l’ombra d’un conosciuto vicino, toltone il muto dottore che avrei preso a nolo. Non ascolterei che la sola Natura, l’unica amica; non compirei più la fatica di dire una mezza parola. Avrei con me qualche rado libro, assai fuori di mano; andrei per i campi pian piano senza saper dove vado; nella mia testa i pensieri andrebbero com’io li lascio andare, tutti a rifascio, i più pazzi con i più seri: e a sera, sull’imbrunire, un letto fresco e profondo mi smemorerebbe del mondo con la voluttà di dormire. Se un semplice regime uguale bastasse a guarirmi dal tedio! Ma in simile caso il rimedio sarebbe peggiore del male. Non guarirei, ne son certo, da tutte queste torture imaginarie, neppure se andassi in mezzo al deserto; il male, purtroppo, non sta di fuori, ma nel mio interno, ed è un prodotto moderno come l’elettricità: è come un tarlo che roda addentro, senza mai posa, ed era in addietro una posa ormai passata di moda. Oh come darei le parole inutili e l’opere vane dell’uomo, per essere un cane che dorma placido al sole! Per esser la foglia o l’insetto o l’albero o il gufo o il leone, per non aver la ragione, per non aver l’intelletto.
Notturni (in cui si evidenziano i dualismi alla base di una famiglia): Di notte si preoccupa e vede tutto nero, eppure, quando mi sveglia, colora i muri intorno. Di notte è volubile, pensieri come turbini; solo nelle ore dispari vorrebbe un piano stabile. Di notte è un ossimoro: nel suo mondo caotico ha origine il mio ordine che non posso descrivere. Ogni notte sii la mia sorte.
O.O.B.E. (che illustra uno degli insegnamenti del Taijiquan): Quando il letto m’inghiotte, e sono ancora me tutti i pesi di ieri che non so sollevare, provo ad immaginarmi scalzo, ben radicato sopra il prato. Provo ad immaginarmi sparso in piccoli pezzi sul prato.
Specchio (in cui viene fatta una dichiarazione che sottende una proposta): C’è un’altra te, tranquilla e razionale, al di là dello specchio, che ti riflette anche quando sei girata di spalle. Come petali che i ciliegi offrono ai venti, guidati insieme dalle stesse correnti. C’è un altro me, emotivo e solare, al di là dello specchio, che mi riflette anche quando penso di esser solo. Come colombi diretti verso altri rami, volando sopra tutti gli esseri umani. C’è un’altra te e un altro me al di là dello specchio. Siamo il nostro riflesso al di là dello specchio. Avremo sempre una metà al di là dello specchio. Saremo il nostro riflesso al di là dello specchio.
Sipario (che idealmente giunge ad una conclusione): Ho alimentato un incendio ardendo le mie chitarre: dovrei sentirmi al sicuro facendo il mio dovere. Nel buio si dissolverà la poesia. Si dissolverà. Il rogo ha bruciato il tetto, ma almeno vedo le stelle che, come un caldo lenzuolo, si adagiano sulle spalle. Nell’aria si dissolverà la poesia. Si dissolverà.
LOST IN TRANSLATION
Escape (translated by Tara VanFlower): The cities will disappear with the palaces of gold. Silver can’t feed hungry mouths: all of us, swallowed by the sea. I must go away, leave everything and go, find a better place where time will slow. She will take your hand, my love, guide you back to me. Leave them all behind again: you have everything you need. I must go away, leave everything behind, find a better place: time is on my side. I must go away, eyes open to the sky, find a better place where time never dies. I must go away, eyes open to the sky: found a better place where time never dies.
Icarus (translated by Mark Rolfe): Higher than the stars, buried deep beneath, summers broken wing, high up in the sky. Bigger than the sound, shining down below, like a code we will never know. In the red sky that I surround. Like a spectre, like a town called Bethlehem. In the red sky that I surround the sun creates a sound as we fall into a place.
Fire (translated by Brian John Mitchell): I started a fire hoping for heat: but only got ashes. The walls that I build hold in the cold air. I would like to be warm again. But how can I tell you now when I am so cold? What can I say to you now from so far away? I want to wash away every single memory, forget who I am. The fire brings back my embarrassing past. I would like to be warm again. But how can I tell you now when I am so cold? What can I say to you now from so far away?
Bonds (translated by Nathan Amundson): Yes I know this is a paradox: fly high and touch the ground. A bond ancestral allowing me to see. Into the Wild I understand the nature of things. Into the Wild I have no more hope or fear.
Snow (translated by Brian Przybylski): Once engaged, soon exposed. Shoulder-deep circumstance. What's deserved, what's been granted. Second thoughts first observed, a retrospect deemed absurd. Could've kept it all true. All in all will dissolve, save for these distinctions we keep to ourselves.
Twilight (translated by Matt Christensen): I’m holding on too long. I’m not awake enough to care. Let’s go to sleep now in different people’s beds. I was built to close. We maybe had a good life but honesty has passed, and now I cast a shade on everything and you’re the light behind. This was built to close. I’m taking you away from me, and now I’m coming up for air.
Desire (translated by Paul Anderson): A man's desire can be misleading, taking him places he shouldn't be. You don't care anymore, I know you don't care anymore. Desire is beginning to blind me, I no longer see who I am. You don't care anymore, I know you don't care anymore.
Gleam (translated by Chris Hooson): This broken down light highlights the lack in each of us. The tragedy of loss makes me whole. And I am no longer alone. Anymore. This soft diffused light under the spires: I feel my shadow seeking a safe place to rest. And I am no longer alone. Anymore. Like aching joints that time forgot I drink you in, and see the future stretch into this night.
Animals (translated by Jason T. Gough): Watching the fishes twist and ripple and bend. When will your broken lonely heart mend? When will it mend? I see the scales, they catch the sun and they shine. Tell me my love are you still mine? Are you still mine? We are like fishes outside of a lake. We hide our sadness and our heartache. Swans swim so graceful on the water, they glide. You save your tears, your sorrow you gently hide. Gently hide. They twist their necks, lock eyes and intertwine. Tell me my love are you still mine? Are you still mine? We are like swans outside of a lake. We hide our sadness and our heartache. Lilies float and bloom along the shore. I cannot see or feel you anymore. Anymore. The flowers fade and die in frozen time. Tell me my love are you still mine? Are you still mine? We are like lilies outside of a lake. We hide our sadness and our heartache. We are like animals, our bones they break. We hide our sadness and our heartache.
OSSERVAZIONE RILASSAMENTO E ASSENZA DI GIUDIZIO
Animali (muladhara): Riflettevo sul rivo del fiume dando cibo ai pesci. Li guardavo spingere e nuotare per avere la preda. Se c’è qualcosa di diverso in noi io non l’ho visto mai. C’è scompiglio anche nel cortile, i maiali gridano. Stan lottando per un po’ di pane rotolando nel fango. Se c’è qualcosa di diverso in noi io non l’ho visto mai. È affamato pure l’impresario grande amico del Sindaco: un terreno verrà espropriato e scordato in fretta. Se c’è qualcosa di diverso in noi io non l’ho visto mai.
Archiloco (svadhistana): In mano il nemico ha il mio scudo. Pesava troppo per me correndo a gambe levate. In mano il nemico ha il mio scudo. Non sono un cadavere, ne acquisterò uno migliore.
Icaro (manipura): Da un po’ di tempo punto in alto, oltre misura, oltre natura. Ho un paio d’ali per elevarmi dall’aurea mediocrità dell’umanità. E volo più su. Mi sento un altro, un dio, un santo, vicino al sole, al suo calore. E cado più giù. Che presunzione cercare un’affermazione personale!
Pace (anahata): È difficile non pensare al futuro quando si è in bilico, procedere forse solo per poi saltare nel buio. E ricerco la mia pace interiore. Potessi sfogliare il libro infinito scritto dal destino, probabilmente saprei se ogni deviazione porta allo stesso traguardo. E ricerco la mia pace interiore. Fa’ in modo che le strade di ieri non siano inesplorate, oggetto di rimpianti. E ritrovo la mia pace interiore.
Veleno (vishuddha): Muti e rassegnati stanno i compaesani, plastici soldati, greggi ammaestrati diretti in un recinto insonorizzato, marcian fiduciosi senza preoccupazioni. Ho sempre pensato che il silenzio avveleni le anime. Sempre sia lodata la sopportazione di chi stoicamente manda giù il boccone. Preferisco quelli che alzano la voce, affrontano i lupi, muoiono dignitosi. Ho sempre pensato che il silenzio avveleni le anime.
Legami (ajna): Sì che lo so che è un paradosso volare in alto e toccare il suolo. Un legame ancestrale mi permette di vedere. Nelle terre estreme ho capito la natura delle cose. Nelle terre estreme non ho più speranza né timore.
Invocazione (sahasrara): Levo l’ancora, salpo con la mente. Cantami Musa un tema interessante: amore e ribellione non danno ispirazione. Guida la mia penna, muovi queste corde, lascia spalancate tutte quante le porte, offrimi la chiave di questa prigione.
FITOTERAPIA
Fuga: La città scomparirà coi suoi palazzi. Il denaro non potrà sfamare tutti. Bisogna andare via di qua, abbandonare la folla. Porta via l'essenziale, lascia ogni agio: Lei saprà mostrarti ciò che ti servirà. Bisogna andare via di qua, abbandonare la folla. Bisogna andare via di qua, lasciare la civiltà.
Caduta: Il settimo sigillo sta per rompersi: fumo dappertutto, cinture allacciate. Scappa il banchiere con le sue cambiali: scommesse sul futuro, vuoti a perdere. Tutte le ricchezze sono polvere, nessuno è padrone sulle macerie. D'ora in poi nessun canto. D'ora in poi nessun suono. Nemmeno un rumore. Babilonia scompare.
Verde: Calma. Un picchio mi sveglia. Steso nel bel mezzo del nulla. Mescolato nel verde sono parte del tutto.
Luce: Un raggio di sole risplende su di me, che vengo spiato da chi vede tutto. E non sono più solo, mai più solo. Un raggio illumina la strada corretta, quella da seguire senza più paure. E non sono più solo, mai più solo. Finché avrò luce non mi perderò. Finché avrò Pace non mi perderò.
Stagioni: Il fiato è visibile, sono fredde anche le vene; la neve cade incessante, ha sepolto anche il fiume. Al buio aspetterò una nuova fioritura, dormendo con gli animali, cercando altri colori. Quando i grilli cantano e ogni grappolo è maturo, Sirio brucia testa e gambe degli uomini stanchi. Foglie cadono ancora, cambierà qualunque chioma: il fine sta nel principio, e ogni inizio è una fine.
Vuoto: Pesano i giorni, sono freddi i fuochi, nemmeno il sole ride più per me. Solo il vuoto intorno, solo il vuoto gelido. Le chiare stelle mi guardano avvilite da quando nel cuore so che tutto muore. Solo il vuoto intorno, solo il vuoto gelido.
Fuoco: Ho acceso un fuoco cercando calore: rimane solo la cenere. Le mura che ho alzato mantengono il gelo. Vorrei scaldarmi di nuovo. Come posso fare a dirti adesso che sento freddo? Cosa posso dire a questo punto da così lontano? Volevo lavare via ogni ricordo, dimenticare anche chi sono. La fiamma riporta il passato alla mente. Vorrei scaldarmi di nuovo. Come posso fare a dirti adesso che sento freddo? Cosa posso fare a questo punto da così lontano?
VERITA' RIVESTITE D'OMBRA
Calliope: Sul monte Elicona, fonte di arte e verità, turbo la tranquillità sequestrando una musa. Sei mia, Calliope. Ti chiederai perchè: sarai d'ispirazione per ogni mia creazione. Prego perchè Musa sempre ispiri musiche. Rido perchè Musa sempre ispiri musiche. Piango perchè Musa sempre ispiri musiche.
Desiderio: Il desiderio spesso mente, proietta molte ombre: nessuna di esse è ben definita, così trucca ogni partita. Tu non ci fai caso, so che tu non ci fai caso. Il desiderio mi lega, la paura si dilegua, chiunque io sia, qualunque cosa sia.
Grisù: Nella miniera taglio due ali per salvarmi. Ciò che non vedo spezza le piume con un soffio. Inodore, incolore e letale. E' silenzioso, rende rischiosa questa fame. Non ci fermiamo e continuiamo a scavare.
Chance: Il tempo fugge, passa il momento, è un'occasione che se ne va. Rifletto allo specchio risentimento, sento di aver perso un'opportunità. Inseguo il treno partito, m'illudo di raggiungerlo. Scivola il coltello e taglia tutto quanto: in fondo non è così semplice attutire il colpo che è conseguente al salto, e rimanere almeno un po' felice. Inseguo il treno partito, m'illudo di raggiungerlo. Le ruote scorrono veloci sopra i binari portando i vagoni verso il domani insicuri. Tutto quello che verrà è sempre atteso con ansia. La speranza per ultima morirà.
Cyclette: Sopra una cyclette pedalo e non raggiungo un obbiettivo: infiniti punti medi mi separan dall'arrivo. Non si sfrega abbastanza la lampada. Se il destino è già scritto ogni tentativo è vano, e volare controvento non può mai portar lontano.
Neve: Se la neve cade fredda su di noi forse c'è un perchè. Lei congela i tuoi rimpianti per ciò che aver non puoi. Poi si scioglierà, lasciando un vuoto che tu nasconderai.
Schiavi: Spesso l'artista che tesse una trama sembra uomo a metà, se la sua arte è viva. Così le madri, che dan vita ai figli, perdon la grazia e nessun più le cerca. La legge è dura: questa è la natura di chi vive solo per servire. Come Schiavi. Sono schiavi. Solo schiavi.
Crepuscolo: Brucia anche l'ultimo strato di ossigeno. Si spegne la candela e il buio ci separa al crepuscolo. E' passata un'epoca di sorrisi e di onestà. Ora un coro di sirene mi potrebbe ingannare. E' il crepuscolo. Tolgo ogni foto dalla scrivania e mi rimetto sulla retta via.
MAI NULLA DI TROPPO
In cerca di pace: Camminiamo lentamente, tu partirai in cerca di pace. Tu vuoi volar via, voglio che tu stia. Ce lo meritiamo secondo te? Io ti abbraccerei, in cerca di pace. Tu vuoi volar via, voglio che tu stia qua. Tu non ci sei più. Sono vuoto. E ripartirò in cerca di pace. Tu vuoi volar via, voglio che tu stia qua. Devi volar via, vorrei che stessi qua.
Nel suo azzurro: Forse perchè è piccola non vede quanto è grande. Mi perdo nel suo azzurro. Sembra un paradosso che due occhi di ghiaccio mi scaldino più dell'estate. Le do un paio d'ali per farla volare sulle note di una musica, per donarla ai posteri, per renderla eterna. Ma intanto la conservo per me.
Calma piatta: Dimmi, perchè ti preoccupi? Il porto è calmo: nessuno arriva, nessuno se ne va. Tu ora sai dove restare.
Paesaggio di neve: Mi sveglio con la neve: paesaggi imbiancati, auto usate, volti imbiancati, volti usati. Mi sveglio un altro giorno senza avere fretta. Senza paura non ho più fretta. Il tutto tace ma non ho più fretta. Ho il volto bianco ma non ho più fretta. Stai pensando seriamente di recarti al lavoro il più in fretta possibile? Di recarti a divertirti il più in fretta possibile? Tutte le consolazioni (Mangia e dormi). Tutte le considerazioni (Mangia e dormi). Tutte le costituzioni (Mangia e dormi). Tutte le costellazioni (Mangia e dormi).
Promesse: Se le promesse non fossero castelli di sabbia non verrebbero sommerse dalle acque e dall'oblio.
Pro patria: Ricordo ancora l'attimo in cui la pallottola mi ha trafitto. Forse era meglio venire arrestato per quel vecchio furto invece di arruolarmi. Forse era meglio stare in cella piuttosto che sotto terra. E ora sopra di me c'è una lapide con la scritta "Caduto per la patria". Che cosa vorrà dire?
Haiku: Vecchio albero / sei un vero santuario / illuminami.
Nulla di troppo: Non è poi così facile ignorare la città, rimanere indifferenti in mezzo alla feccia, professare l'apatia come autodifesa. Spesso quindi è un vanto vero non far nulla di troppo. Fiero di differenziarmi da chi ha troppa fretta nel portare indietro l'osso che gli è stato lanciato; in silenzio sto in attesa che presto si stufino.
2512
Natale a Ceneda: Fuori dalla cattedrale, a mezzanotte, ci troviamo dagli alpini per il vin brulè, un po’ di pinza e panettone. C’è ancora qualche lattina fuori dal parco, avanzata dalla festa di San Nicolò: mi ricorda il suono dei bandòt. Nella cripta la luce bianca di riflesso le reliquie inonda. Tu mi chiedi: “Hai visto il presepe? È come quello di un anno fa!”. È quasi come quello di un anno fa. Nella fontana il ghiaccio congela i pesci, chissà se il Vescovo sa se torneranno in bolle di vetro nelle giostre di San Tizian.
Natale a Serravalle: Notti sacre, silenziose, tutto è calmo e lucente. Soffia il vento lungo via Roma mentre scavano Sant'Augusta. C'è chi affolla i vinai. C'è chi ricerca il wi-fi. Settimana solitaria, tutto è come tempo fa. Ti troverai a tuo agio se prediligi il nero e il grigio. Oggi han messo il porfido: c'era un po' di traffico. Serravalle esigente, tagliata in due dal fiume, ti spia da dietro le finestre, ti conosce meglio di chiunque. Se proverai a lasciarla vedrai che ti seguirà.
White dizziness: White dizziness arrives suddenly everytime, as a cold surprise. Pray staring at the sky to fill the void you're hiding inside.
With a star: You will come with a star, oh King of Heaven. You will come in a dark and frozen cavern. It will be hard, little darling, lying on the snow naked and trembing. Distant from the cross, it will be so expensive to cry for us.
THE ITALIAN LEAVING EP
Il piano: Lì dove mi hai lasciato: pezzi del piano. Sul cancello di casa: pezzi del piano. Li conserverò per un po'. Li conserverò.
Nebbia intorno alla polena: Un ultimo giro prima di chiudere, con la voglia solo di andartene a chilometri lontano da qui. Qualcuno spegnerà le luci, raccoglierà i tuoi avanzi, e tra un po' di anni lontano da qui ti troverai a verniciare ogni finestra per non veder fuori che c'è. E tutto ritornerà alla mente, il passato non potrai più dimenticare. Pensieri innominabili stanno formando cumuli, è un'abitudine che non puoi più cambiare.
La canzone di Katy: Vie di fuga, porte d'aprire, un sentiero nero ma breve da finire. Al traguardo so che indosserai larghi sorrisi e così aspetterai. Non posso seguire ciò che non capisco, sbagliavo sperando in un tuo ritorno. Camminare sui vetri scalzi non è diverso da stare soli. Non potrò più dirti parole taglienti, toccare di nuovo il tuo viso sorridente, cercare ogni volta di guarire i tuoi sbalzi d'umore. Forse domani sarai da qualche parte con qualcun'altro, avrai una famiglia da cui tornare, è più di ciò che ti avrei saputo dare. Un po' di calma fuori dal calvario, fuori dal mio regno freddo e solitario. Cercando la tua libertà sei scappata via, lasciandomi sanguinante, vuoto e distratto, ammutolito, rannicchiato in un angolo, pensando a ciò che ho perduto.
THE ITALIAN ALCOHOL EP
Ho confessato quanto l'amo: Ho confessato quanto l'amo. A pensarci sembra strano. Sui miei passi son tornato conscio di aver sbagliato. Il tempo fluisce e incide, cambiando tutte le mie idee, spazzando via i detriti, i rimpianti del passato. Sorge una convinzione: ormai vedo l'alcol come mezzo e soluzione dopo la mia confessione.
Lividi come distintivi: I tuoi lividi ti distinguono, puoi nasconderli. Non è chiaro se abbiamo sbagliato, ora è tardi. Cicatrici come ricordi, puoi nasconderle. Non è chiaro di chi è la colpa, forse è mia. La solita storia: un'altra volta ho fallito cercando di esserti amico. Errori essenziali e troppo frequenti, l'anno è giovane ma non cambierà niente. In molte birre ho affogato le mie paure. Fotografie ormai sbiadite di gente vicina, ma è una commedia: io sono da solo col tuo pensiero. I tuoi lividi ti distinguono, puoi nasconderli. Non è chiaro di chi è la colpa, forse è mia.
Scosse: Tu da solo l'hai presa malgrado ciò che fa, ciò che sai: ora è quello che non vuoi. Prendi la fune, stringila, non lasciarla, guardala cadere, guardala restare. Vai. Celati. La notte passerà. Poi busserà di nuovo senza invito. Le sue dita gusterai: sapori familiari. La sua linfa scorrerà. Attuerai le sue volontà.
SINGOLI
Notte: Passerà questa notte? Stai qui con me. Insieme stanotte sarà sublime. Ma quando poi albeggerà controluce ti eclisserai? Io rimarrò solo? Cieco? Addio. Sogni d'oro.
OSSERVAZIONE RILASSAMENTO E ASSENZA DI GIUDIZIO
Animali (muladhara): Riflettevo sul rivo del fiume dando cibo ai pesci. Li guardavo spingere e nuotare per avere la preda. Se c’è qualcosa di diverso in noi io non l’ho visto mai. C’è scompiglio anche nel cortile, i maiali gridano. Stan lottando per un po’ di pane rotolando nel fango. Se c’è qualcosa di diverso in noi io non l’ho visto mai. È affamato pure l’impresario grande amico del Sindaco: un terreno verrà espropriato e scordato in fretta. Se c’è qualcosa di diverso in noi io non l’ho visto mai.
Archiloco (svadhistana): In mano il nemico ha il mio scudo. Pesava troppo per me correndo a gambe levate. In mano il nemico ha il mio scudo. Non sono un cadavere, ne acquisterò uno migliore.
Icaro (manipura): Da un po’ di tempo punto in alto, oltre misura, oltre natura. Ho un paio d’ali per elevarmi dall’aurea mediocrità dell’umanità. E volo più su. Mi sento un altro, un dio, un santo, vicino al sole, al suo calore. E cado più giù. Che presunzione cercare un’affermazione personale!
Pace (anahata): È difficile non pensare al futuro quando si è in bilico, procedere forse solo per poi saltare nel buio. E ricerco la mia pace interiore. Potessi sfogliare il libro infinito scritto dal destino, probabilmente saprei se ogni deviazione porta allo stesso traguardo. E ricerco la mia pace interiore. Fa’ in modo che le strade di ieri non siano inesplorate, oggetto di rimpianti. E ritrovo la mia pace interiore.
Veleno (vishuddha): Muti e rassegnati stanno i compaesani, plastici soldati, greggi ammaestrati diretti in un recinto insonorizzato, marcian fiduciosi senza preoccupazioni. Ho sempre pensato che il silenzio avveleni le anime. Sempre sia lodata la sopportazione di chi stoicamente manda giù il boccone. Preferisco quelli che alzano la voce, affrontano i lupi, muoiono dignitosi. Ho sempre pensato che il silenzio avveleni le anime.
Legami (ajna): Sì che lo so che è un paradosso volare in alto e toccare il suolo. Un legame ancestrale mi permette di vedere. Nelle terre estreme ho capito la natura delle cose. Nelle terre estreme non ho più speranza né timore.
Invocazione (sahasrara): Levo l’ancora, salpo con la mente. Cantami Musa un tema interessante: amore e ribellione non danno ispirazione. Guida la mia penna, muovi queste corde, lascia spalancate tutte quante le porte, offrimi la chiave di questa prigione.
FITOTERAPIA
Fuga: La città scomparirà coi suoi palazzi. Il denaro non potrà sfamare tutti. Bisogna andare via di qua, abbandonare la folla. Porta via l'essenziale, lascia ogni agio: Lei saprà mostrarti ciò che ti servirà. Bisogna andare via di qua, abbandonare la folla. Bisogna andare via di qua, lasciare la civiltà.
Caduta: Il settimo sigillo sta per rompersi: fumo dappertutto, cinture allacciate. Scappa il banchiere con le sue cambiali: scommesse sul futuro, vuoti a perdere. Tutte le ricchezze sono polvere, nessuno è padrone sulle macerie. D'ora in poi nessun canto. D'ora in poi nessun suono. Nemmeno un rumore. Babilonia scompare.
Verde: Calma. Un picchio mi sveglia. Steso nel bel mezzo del nulla. Mescolato nel verde sono parte del tutto.
Luce: Un raggio di sole risplende su di me, che vengo spiato da chi vede tutto. E non sono più solo, mai più solo. Un raggio illumina la strada corretta, quella da seguire senza più paure. E non sono più solo, mai più solo. Finché avrò luce non mi perderò. Finché avrò Pace non mi perderò.
Stagioni: Il fiato è visibile, sono fredde anche le vene; la neve cade incessante, ha sepolto anche il fiume. Al buio aspetterò una nuova fioritura, dormendo con gli animali, cercando altri colori. Quando i grilli cantano e ogni grappolo è maturo, Sirio brucia testa e gambe degli uomini stanchi. Foglie cadono ancora, cambierà qualunque chioma: il fine sta nel principio, e ogni inizio è una fine.
Vuoto: Pesano i giorni, sono freddi i fuochi, nemmeno il sole ride più per me. Solo il vuoto intorno, solo il vuoto gelido. Le chiare stelle mi guardano avvilite da quando nel cuore so che tutto muore. Solo il vuoto intorno, solo il vuoto gelido.
Fuoco: Ho acceso un fuoco cercando calore: rimane solo la cenere. Le mura che ho alzato mantengono il gelo. Vorrei scaldarmi di nuovo. Come posso fare a dirti adesso che sento freddo? Cosa posso dire a questo punto da così lontano? Volevo lavare via ogni ricordo, dimenticare anche chi sono. La fiamma riporta il passato alla mente. Vorrei scaldarmi di nuovo. Come posso fare a dirti adesso che sento freddo? Cosa posso fare a questo punto da così lontano?
VERITA' RIVESTITE D'OMBRA
Calliope: Sul monte Elicona, fonte di arte e verità, turbo la tranquillità sequestrando una musa. Sei mia, Calliope. Ti chiederai perchè: sarai d'ispirazione per ogni mia creazione. Prego perchè Musa sempre ispiri musiche. Rido perchè Musa sempre ispiri musiche. Piango perchè Musa sempre ispiri musiche.
Desiderio: Il desiderio spesso mente, proietta molte ombre: nessuna di esse è ben definita, così trucca ogni partita. Tu non ci fai caso, so che tu non ci fai caso. Il desiderio mi lega, la paura si dilegua, chiunque io sia, qualunque cosa sia.
Grisù: Nella miniera taglio due ali per salvarmi. Ciò che non vedo spezza le piume con un soffio. Inodore, incolore e letale. E' silenzioso, rende rischiosa questa fame. Non ci fermiamo e continuiamo a scavare.
Chance: Il tempo fugge, passa il momento, è un'occasione che se ne va. Rifletto allo specchio risentimento, sento di aver perso un'opportunità. Inseguo il treno partito, m'illudo di raggiungerlo. Scivola il coltello e taglia tutto quanto: in fondo non è così semplice attutire il colpo che è conseguente al salto, e rimanere almeno un po' felice. Inseguo il treno partito, m'illudo di raggiungerlo. Le ruote scorrono veloci sopra i binari portando i vagoni verso il domani insicuri. Tutto quello che verrà è sempre atteso con ansia. La speranza per ultima morirà.
Cyclette: Sopra una cyclette pedalo e non raggiungo un obbiettivo: infiniti punti medi mi separan dall'arrivo. Non si sfrega abbastanza la lampada. Se il destino è già scritto ogni tentativo è vano, e volare controvento non può mai portar lontano.
Neve: Se la neve cade fredda su di noi forse c'è un perchè. Lei congela i tuoi rimpianti per ciò che aver non puoi. Poi si scioglierà, lasciando un vuoto che tu nasconderai.
Schiavi: Spesso l'artista che tesse una trama sembra uomo a metà, se la sua arte è viva. Così le madri, che dan vita ai figli, perdon la grazia e nessun più le cerca. La legge è dura: questa è la natura di chi vive solo per servire. Come Schiavi. Sono schiavi. Solo schiavi.
Crepuscolo: Brucia anche l'ultimo strato di ossigeno. Si spegne la candela e il buio ci separa al crepuscolo. E' passata un'epoca di sorrisi e di onestà. Ora un coro di sirene mi potrebbe ingannare. E' il crepuscolo. Tolgo ogni foto dalla scrivania e mi rimetto sulla retta via.
MAI NULLA DI TROPPO
In cerca di pace: Camminiamo lentamente, tu partirai in cerca di pace. Tu vuoi volar via, voglio che tu stia. Ce lo meritiamo secondo te? Io ti abbraccerei, in cerca di pace. Tu vuoi volar via, voglio che tu stia qua. Tu non ci sei più. Sono vuoto. E ripartirò in cerca di pace. Tu vuoi volar via, voglio che tu stia qua. Devi volar via, vorrei che stessi qua.
Nel suo azzurro: Forse perchè è piccola non vede quanto è grande. Mi perdo nel suo azzurro. Sembra un paradosso che due occhi di ghiaccio mi scaldino più dell'estate. Le do un paio d'ali per farla volare sulle note di una musica, per donarla ai posteri, per renderla eterna. Ma intanto la conservo per me.
Calma piatta: Dimmi, perchè ti preoccupi? Il porto è calmo: nessuno arriva, nessuno se ne va. Tu ora sai dove restare.
Paesaggio di neve: Mi sveglio con la neve: paesaggi imbiancati, auto usate, volti imbiancati, volti usati. Mi sveglio un altro giorno senza avere fretta. Senza paura non ho più fretta. Il tutto tace ma non ho più fretta. Ho il volto bianco ma non ho più fretta. Stai pensando seriamente di recarti al lavoro il più in fretta possibile? Di recarti a divertirti il più in fretta possibile? Tutte le consolazioni (Mangia e dormi). Tutte le considerazioni (Mangia e dormi). Tutte le costituzioni (Mangia e dormi). Tutte le costellazioni (Mangia e dormi).
Promesse: Se le promesse non fossero castelli di sabbia non verrebbero sommerse dalle acque e dall'oblio.
Pro patria: Ricordo ancora l'attimo in cui la pallottola mi ha trafitto. Forse era meglio venire arrestato per quel vecchio furto invece di arruolarmi. Forse era meglio stare in cella piuttosto che sotto terra. E ora sopra di me c'è una lapide con la scritta "Caduto per la patria". Che cosa vorrà dire?
Haiku: Vecchio albero / sei un vero santuario / illuminami.
Nulla di troppo: Non è poi così facile ignorare la città, rimanere indifferenti in mezzo alla feccia, professare l'apatia come autodifesa. Spesso quindi è un vanto vero non far nulla di troppo. Fiero di differenziarmi da chi ha troppa fretta nel portare indietro l'osso che gli è stato lanciato; in silenzio sto in attesa che presto si stufino.
2512
Natale a Ceneda: Fuori dalla cattedrale, a mezzanotte, ci troviamo dagli alpini per il vin brulè, un po’ di pinza e panettone. C’è ancora qualche lattina fuori dal parco, avanzata dalla festa di San Nicolò: mi ricorda il suono dei bandòt. Nella cripta la luce bianca di riflesso le reliquie inonda. Tu mi chiedi: “Hai visto il presepe? È come quello di un anno fa!”. È quasi come quello di un anno fa. Nella fontana il ghiaccio congela i pesci, chissà se il Vescovo sa se torneranno in bolle di vetro nelle giostre di San Tizian.
Natale a Serravalle: Notti sacre, silenziose, tutto è calmo e lucente. Soffia il vento lungo via Roma mentre scavano Sant'Augusta. C'è chi affolla i vinai. C'è chi ricerca il wi-fi. Settimana solitaria, tutto è come tempo fa. Ti troverai a tuo agio se prediligi il nero e il grigio. Oggi han messo il porfido: c'era un po' di traffico. Serravalle esigente, tagliata in due dal fiume, ti spia da dietro le finestre, ti conosce meglio di chiunque. Se proverai a lasciarla vedrai che ti seguirà.
White dizziness: White dizziness arrives suddenly everytime, as a cold surprise. Pray staring at the sky to fill the void you're hiding inside.
With a star: You will come with a star, oh King of Heaven. You will come in a dark and frozen cavern. It will be hard, little darling, lying on the snow naked and trembing. Distant from the cross, it will be so expensive to cry for us.
THE ITALIAN LEAVING EP
Il piano: Lì dove mi hai lasciato: pezzi del piano. Sul cancello di casa: pezzi del piano. Li conserverò per un po'. Li conserverò.
Nebbia intorno alla polena: Un ultimo giro prima di chiudere, con la voglia solo di andartene a chilometri lontano da qui. Qualcuno spegnerà le luci, raccoglierà i tuoi avanzi, e tra un po' di anni lontano da qui ti troverai a verniciare ogni finestra per non veder fuori che c'è. E tutto ritornerà alla mente, il passato non potrai più dimenticare. Pensieri innominabili stanno formando cumuli, è un'abitudine che non puoi più cambiare.
La canzone di Katy: Vie di fuga, porte d'aprire, un sentiero nero ma breve da finire. Al traguardo so che indosserai larghi sorrisi e così aspetterai. Non posso seguire ciò che non capisco, sbagliavo sperando in un tuo ritorno. Camminare sui vetri scalzi non è diverso da stare soli. Non potrò più dirti parole taglienti, toccare di nuovo il tuo viso sorridente, cercare ogni volta di guarire i tuoi sbalzi d'umore. Forse domani sarai da qualche parte con qualcun'altro, avrai una famiglia da cui tornare, è più di ciò che ti avrei saputo dare. Un po' di calma fuori dal calvario, fuori dal mio regno freddo e solitario. Cercando la tua libertà sei scappata via, lasciandomi sanguinante, vuoto e distratto, ammutolito, rannicchiato in un angolo, pensando a ciò che ho perduto.
THE ITALIAN ALCOHOL EP
Ho confessato quanto l'amo: Ho confessato quanto l'amo. A pensarci sembra strano. Sui miei passi son tornato conscio di aver sbagliato. Il tempo fluisce e incide, cambiando tutte le mie idee, spazzando via i detriti, i rimpianti del passato. Sorge una convinzione: ormai vedo l'alcol come mezzo e soluzione dopo la mia confessione.
Lividi come distintivi: I tuoi lividi ti distinguono, puoi nasconderli. Non è chiaro se abbiamo sbagliato, ora è tardi. Cicatrici come ricordi, puoi nasconderle. Non è chiaro di chi è la colpa, forse è mia. La solita storia: un'altra volta ho fallito cercando di esserti amico. Errori essenziali e troppo frequenti, l'anno è giovane ma non cambierà niente. In molte birre ho affogato le mie paure. Fotografie ormai sbiadite di gente vicina, ma è una commedia: io sono da solo col tuo pensiero. I tuoi lividi ti distinguono, puoi nasconderli. Non è chiaro di chi è la colpa, forse è mia.
Scosse: Tu da solo l'hai presa malgrado ciò che fa, ciò che sai: ora è quello che non vuoi. Prendi la fune, stringila, non lasciarla, guardala cadere, guardala restare. Vai. Celati. La notte passerà. Poi busserà di nuovo senza invito. Le sue dita gusterai: sapori familiari. La sua linfa scorrerà. Attuerai le sue volontà.
SINGOLI
Notte: Passerà questa notte? Stai qui con me. Insieme stanotte sarà sublime. Ma quando poi albeggerà controluce ti eclisserai? Io rimarrò solo? Cieco? Addio. Sogni d'oro.
Raindrops: Instead of staring at parades of raindrops, I should talk more with you. I can't say your name. Defining equals limiting with you.
Epitaffio: Mi dici che ci son cose che non ti fan dormire, vuoi ignorarle ma sono loro che vengono da te. Ed ecco come ci si fa male. Mi isolerò al buio, non ci sarò per nessuno.
Vestito estivo: L'estate le regala ancor più luce. Lei è la più brillante che conosca ma non crede in sè, si sminuisce. L'estate la distingue dalle altre. I giorni più leggeri son passati. Si domanda se c'è chi l'attende. Mentre vaga inquieta tra sogni e sabbia prega che l'oceano le dia un bacio.
Verso nord: Promettimi che resterai dopo tanti chilometri. Ho paura che te ne vada prima di vedere qualcosa in me che ti mostrerò. Prometto che se resterai ti farò sorridere. Ho paura che te ne vada prima di vedere qualcosa in me che ti mostrerò.
Storia di un rappresentato: Ti hanno detto di non preoccuparti, ci penseranno loro: non dovrai far altro che dargli un po' di fiducia. Così non potrai dire la tua. Non accettano reclami sul loro operato; hai mai pensato di rappresentare te stesso? Così tu potrai dire la tua. Vedrai ti piacerà. Tanto.
Do you understand hardcore music?: The one who is right doesn't need to shout!
Epitaffio: Mi dici che ci son cose che non ti fan dormire, vuoi ignorarle ma sono loro che vengono da te. Ed ecco come ci si fa male. Mi isolerò al buio, non ci sarò per nessuno.
Vestito estivo: L'estate le regala ancor più luce. Lei è la più brillante che conosca ma non crede in sè, si sminuisce. L'estate la distingue dalle altre. I giorni più leggeri son passati. Si domanda se c'è chi l'attende. Mentre vaga inquieta tra sogni e sabbia prega che l'oceano le dia un bacio.
Verso nord: Promettimi che resterai dopo tanti chilometri. Ho paura che te ne vada prima di vedere qualcosa in me che ti mostrerò. Prometto che se resterai ti farò sorridere. Ho paura che te ne vada prima di vedere qualcosa in me che ti mostrerò.
Storia di un rappresentato: Ti hanno detto di non preoccuparti, ci penseranno loro: non dovrai far altro che dargli un po' di fiducia. Così non potrai dire la tua. Non accettano reclami sul loro operato; hai mai pensato di rappresentare te stesso? Così tu potrai dire la tua. Vedrai ti piacerà. Tanto.
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